Un rivetto è un semplice elemento di giunzione, che si utilizza soprattutto in ambito professionale ma che viene utilizzato anche da molti hobbisti. La motivazione è semplice: i rivetti sono poco costosi, molto efficaci e durevoli, oltre che particolarmente semplici da applicare. Esistono tante tipologie diverse di rivetti, che variano a seconda del materiale di cui sono fatti, della forma e anche del tipo di risultato che si intende ottenere.
Rivetti filettati: i più particolari
Un rivetto filettato è un elemento di giunzione che permette di ottenere un fissaggio duraturo. Il fusto e la testa del filetto uniscono insieme due superfici. Quando si sceglie un rivetto filettato le caratteristiche da considerare sono la lunghezza del fusto, il diametro della testa e la filettatura presente al suo interno. Tra le misure più richieste ci sono i rivetti filettati M8, con filettatura a passo standard con diametro nominale di 8 mm.
Rivetti strutturali
Tra i diversi tipi di rivetti particolari uno dei più utilizzati in edilizia è quello strutturale. Si tratta di un elemento di giunzione che consente di unire saldamente due superfici, in maniera resistente alla trazione e alle vibrazioni. Si usano questi rivetti in edilizia per fissare dei pannelli isolanti, per fare un esempio. Con questi rivetti la testa rimane perfettamente coesa alla superfice in cui viene inserita, cosa che rende la struttura più solida. Per poter fissare i rivetti strutturali è necessario avere a disposizione un apposito elemento da posizionare sulla rivettatrice, in caso contrario i rivetti potrebbero rompersi o non essere fissati correttamente. Un altro tipo di rivetto molto particolare è quello a tenuta stagna; in questo caso per ottenere la perfetta tenuta all’umidità, alla polvere e all’aria è presente nella testa del rivetto una guarnizione in gomma o in nylon, che lo blocca in posizione.
Differenze tra rivetti comuni e rivetti particolari
Le differenze che si possono notare tra i comuni rivetti a strappo e quelli dalle caratteristiche particolari riguardano sia la forma, della testa o del fusto, sia il materiale di cui sono fatti. Solitamente i rivetti sono in metallo, acciaio o alluminio; in ambito automotive si usano spesso invece rivetti in materiale plastico, che consentono di non rigare o segnare in alcun modo le lamiere e che offrono la massima resistenza elastica alle vibrazioni. Le caratteristiche che rendono diversi questi rivetti portano in molti casi alla necessità di utilizzare particolari attrezzi o accessori per il fissaggio. L’uso di una comune rivettatrice potrebbe causare un errato posizionamento o risultare del tutto impossibile con alcune tipologie particolari di rivetti.
Rivetti o ribattini?
I ribattini possono essere considerati sia una diversa tipologia di elemento di fissaggio rispetto ai rivetti, sia una particolare tipologia degli stessi. Dipende da come si considera il concetto generale di rivetto, anche se spesso i termini rivetto e ribattino sono usati, impropriamente, come sinonimi. Mentre un rivetto si deforma nel posizionamento grazie all’uso di particolari attrezzi, il ribattino viene ribattuto in posizione: lo si fissa picchiando sulla testa con un martello o altro elemento di percussione. La forma dei ribattini è quindi assai diversa da quella della maggior parte dei rivetti disponibili in commercio.