Come coltivare in modo biodinamico: guida essenziale

Come coltivare in modo biodinamico: guida essenziale

Hai un piccolo orto in giardino e ti stai chiedendo come poterlo rendere un orto biodinamico? Prima di scoprire i segreti – o gli aspetti fondamentali, almeno – di questo tipo di agricoltura, vale la pena fare un po’ di chiarezza. Biodinamico non è biologico, innanzitutto: sebbene i due tipi di coltura appaiano simili per molti aspetti e anche a livello di certificazioni tutto ciò che è certificato come biodinamico (un cereale biodinamico, un vino biodinamico, eccetera) è per forza di cose certificato anche come biologico, in una sorta di rapporto inclusivo, i principi alla base dell’agricoltura biodinamica vanno in realtà molto oltre quello che è il semplice coltivare biologico e hanno una natura, se così si vuol dire, più marcatamente filosofica. La seconda premessa ha a che vedere col fatto che la determinazione biodinamico è diventata nel tempo una sorta di trend di cui fregiarsi e su cui lucrare: ortaggi provenienti da coltivazioni biodinamiche, oli ottenuti da oliveti biodinamici vengono venduti a fior di quattrini, per non parlare delle centinaia di libri e corsi per imparare le basi dell’agricoltura biodinamica.

Agricoltura biodinamica: i principi fondamentali

Eppure per coltivare in modo biodinamico basterebbe conoscere e rispettare pochi semplici principi – gli stessi, rimasti invariati, di fine Ottocento quando in Europa si cominciò a parlare di agricoltura biodinamica.

Il primo: la fattoria – o, molto più pragmaticamente e soprattutto se si vuole coltivare in città, l’orto – non è un soggetto isolato ma rappresenta un vero e proprio sistema in cui tutte le parti interagiscono, intrattengono scambi di diversa natura e, ancora, cooperano all’ottenimento dei risultati prefissati. In un’applicazione estrema della biodinamica, persino il fattore o chi coltiva l’orto contribuisce con i suoi umori, con i suoi normali prodotti biologici alla buona riuscita del raccolto. Molto più pragmaticamente lo fanno gli influssi lunari, per esempio, o la composizione del terreno: è per questo che l’agricoltura biodinamica può sembrare una sorta di ritorno all’agricoltura tradizionale, quella in cui si seminava appunto seguendo l’andamento degli astri o si seguivano tecniche, come la rotazione periodica del terreno, che doveva servire a preservare l’habitat tanto quanto a sfruttare il meglio possibile la composizione della terra.

Il secondo principio fondamentale dell’agricoltura biodinamica è, per altro, il divieto di utilizzare sostanze chimiche o artificiali. Non solo l’uso di fertilizzanti industriali è impossibile quando si vuole dar vita a un orto che possa dirsi davvero un orto biodinamico, ma anche l’utilizzo di alcuni additivi naturali, come il rame per esempio, sfruttati dall’agricoltura tradizionale per tenere lontani dalle piante parassiti e malattie è da evitare in virtù del fatto che anche questi rompono il naturale equilibrio del sistema. Da qui i leggendari preparati biodinamici a base di erbe e, non di rado, letame da sotterrare direttamente nel terreno in determinati momenti dell’anno e a determinate condizioni climatiche perché possano avere effetto.

Altro aspetto fondamentale del biodinamico è infine il sistema di relazioni, dinamiche appunto, tra una pianta e l’altra: se pomodoro e prezzemolo devono crescere vicini, lo stesso devono fare patate e aglio e, ancora, rose e ulivi; la ragione sta nel fatto che crescendo, fiorendo, fruttificando ciascuno emana sostanze che possono far bene all’altro, sono sicuramente tutte cose da tenere in considerazione quando si vuole realizzare un orto che rispetti le vere caratteristiche del biodinamico se poi si vuole godere a pieno dei suoi vantaggi.