L’avvio dell’anno ha comportato per il Governo italiano un intervento su diverse normative che ancora necessitano di definizione. Tra queste anche quelle riguardanti il mondo dell’automotive e della mobilità riguardo al tema della sostenibilità ambientale e dell’abbattimento dei consumi. Il tutto viene solitamente indicato come Normativa Euro 7, che si ripromette di cambiare (in meglio) le attuali modalità di circolazione dei veicoli. Al momento in cui scriviamo questo articolo insieme a a Matteo di Grignani, Concessionari Pavia, la legge è stata già concordata dai 27 Paesi dell’Unione Europea ed è in attesa di entrata ufficiale in vigore. Ecco cosa prevede e cosa cambierà rispetto a Euro 6.
Euro 7: cosa dice la nuova normativa
Il tanto vociferato regolamento Euro 7, dedicato al futuro delle emissioni autostradali, ha finalmente concluso il lungo iter del trilogo che vede il passaggio del suo disegno di legge dapprima al Parlamento europeo, poi al Consiglio dell’Unione Europea e infine alla Commissione europea, per divenire accordo provvisorio, prima di trasformarsi in norma effettiva in vigore in tutta la comunità del Vecchio Continente. Il suo testo sancisce cosa ne sarà da qui ai prossimi anni dell’omologazione e del mercato dei veicoli a motore Euro 7: l’obiettivo principale è quello di ridurre le emissioni di auto e autocarri, anche nella loro accezione di furgoni, autobus, camion e rimorchi. Tutto ciò nell’ottica di un passo in più verso una mobilità più pulita, commercializzando veicoli tecnologici e “amici dell’ambiente” a prezzi accessibili per cittadini e imprese.
Euro 7: cosa cambia
Lo standard Euro 7 prevede le seguenti novità:
Limiti alle emissioni per gas di scarico, del sistema frenante e della batteria
Per la prima volta l’accordo sui limiti non riguarda soltanto una soglia imposta alle emissioni dei gas di scarico, ma anche a quelle del sistema frenante, nonché la durata e l’efficienza della batteria.
- Gas di scarico: il numero delle particelle di scarico sarà misurato come PN10 includendo così anche le particelle inquinanti di più piccole dimensioni. Autobus e camion avranno standard più stringenti, con emissioni misurate in laboratorio che dovranno non superare il limite di NOx di 200 mg/kWh e quelle invece misurate in condizioni di guida reale non dovranno andare oltre i 260 mg/kWh.
- Sistema frenante: sono stabiliti limiti alle emissioni di particelle emesse dai freni (PM10) per auto e furgoni. 3 mg/km nel caso di veicoli elettrici; 7 mg/km per motori a combustione interna, ibridi o con celle a combustibile; 11 mg/km per grandi furgoni termici.
- Batterie: variano infine i requisiti minimi di prestazione per la durata delle batterie per auto elettriche e ibride, secondo le seguenti soglie: 80% dall’inizio del ciclo di vita fino a 5 anni o il raggiungimento di 100mila km; 72% fino a 8 anni o 160mila km. Nel caso specifico dei furgoni elettrici o ibridi, si parla invece di 75% dall’inizio del ciclo di vita a 5 anni o 100mila km e 67% fino a 8 anni o 160mila km.
Introdotto un Passaporto Ambientale del veicolo
Ultima novità prevista dalla Normativa Euro 7 è l’introduzione di un Passaporto Ambientale del veicolo. Un documento, molto simile a una carta d’identità per la propria auto o furgone, che contiene informazioni sulle sue prestazioni ambientali al momento dell’immatricolazione, con focus su limiti di emissioni inquinanti e CO2, consumo di carburante, di energia elettrica, autonomia in elettrico e durata della batteria. Ciò consentirà agli automobilisti di avere rapido accesso alle informazioni su consumi, stato di salute delle batterie e soglia di emissioni.
Quando la Normativa Euro 7 entrerà in vigore
Non si ha al momento ancora una data ufficiale. La normativa dovrebbe iniziare ad avere effetto a 30 mesi dalla sua approvazione, ma solo per auto e furgoni. Mentre slitterà a 48 mesi il termine di decorrenza per autobus, autocarri e rimorchi.