Appartenenti alla famiglia dei Grillydae, i grilli sono insetti totalmente innocui per gli umani, la cui presenza è segno inequivocabile delle notti estive, allietate dal loro tipico canto.
Cosa mangiano i grilli
Quest’ultima notazione ci porta a parlare dell’alimentazione dei grilli, e delle differenze esistenti tra quella che avviene in natura ed all’interno delle abitazioni.
I grilli sono onnivori, mangiano di tutto, ed i materiali vegetali sono la loro risorsa principale, soprattutto verdure, cereali e frutta. Non disdegnano piccoli insetti, vivi o morti. Inoltre è stato appurato che la persistente mancanza di acqua e cibo da vita ad episodi di cannibalismo della specie.
Questo per quanto accade in natura. All’interno delle mura domestiche invece lo scenario cambia leggermente: non potendo accedere ad altri insetti, si fiondano su verdure e frutta presenti tra le mura domestiche. Non disdegnano qualche piccolo attacco a stoffe o lana.
Chi si diletta nell’allevamento domestico di queste specie, vuoi per una propria passione entomologica, vuoi per scopi alimentari ( si pensi nel sud est asiatico i grilli sono considerati una fenomenale fonte di proteine ), può alimentare le proprie specie anche con mangimi creati appositamente, anche se dal costo molto elevato. Inoltre alcuni sostengono di aver utilizzato, e con successo, crocette per gatti o mangime per le galline.
I grilli reperiscono le scorte di acqua necessarie dalla frutta e verdura, ma se allevati in casa si è soliti riporre nelle loro tane dei piccoli pezzetti di stoffa imbevuti.
Come sono fatti i grilli? Quali le loro peculiarità?
La conformazione fisica dei grilli vedo un corpo tozzo, dalle dimensioni ridotte, con antenne filiformi e zampe solide. Alcune specie di grilli hanno le ali, che però sono sclerificate, e non adatte al volo. Le femmine si differenziano dai maschi per la presenza di un organo atto a deporre le uova nel terreno o nelle piante.
Il ciclo di vita dei grilli è relativamente breve, e si attesta su circa 12 mesi: le femmine depongono le uova a giugno, e dopo 20 giorni nascono i piccoli grilli che rimangono insieme alla madre fino al termine dell’estate. Successivamente si separeranno per scavarsi, da soli, delle buche all’interno delle quali trascorrere i periodi freddi.
Come intuibile, i grilli sono insetti solitari, non avvezzi a vivere in maniera comunitaria, come accade invece alle formiche, o alle api. Durante la stagione invernale effettuano diverse mute, l’ultima delle quali avviene tra aprile e maggio. Questa fase rappresenta l’ingresso nell’età adulta, e la capacità di riprodursi. Gli accoppiamenti avvengono tra maggio e giugno, e coincidono con la fine del ciclo vitale di questi insetti.
Le specie
La specie dei Gryllidae è molto variegata, e popola soprattutto i continenti europeo, asiatico e nord africano. La più comune è quella del grillo campestre: ha un corpo tozzo, dal colore tendente al marrone scuro, con una lunghezza che non supera i 27 mm per i maschi, ed i 23 mm per le femmine. Le ali, sebbene non vengano utilizzate per volare, vengono sfregate tra loro per produrre il loro famoso canto.
Altra specie molto diffusa è quella del grillo domestico, che si differenzia dal campestre per un corpo di colore giallo, tendente al marrone, dalla forma meno tozza e più slanciata. Vive nelle crepe presenti nei muri, e non disdegna piccole invasioni all’interno delle abitazioni per cibarsi di frutta, verdura, ma anche di stoffe o lana.